Il Blog
INFORMAZIONI E COMMENTI SU AMBIENTE E TERRITORIO DALL’ITALIA E DAL MONDO
[bread_crumb]
di Luisa De Biasio Calimani
La valutazione sulla estate 2017 è molto positiva, ma lasciamo ad altri eventuali elogi se riterranno di attribuirceli in qualità di spettatori e fruitori di una stagione che ha visto vivere un patrimonio pubblico non utilizzato appieno per anni, per merito di Loris Sguotti, delle Associazioni e gruppi che hanno con noi dato vita a questa straordinaria serie di eventi, della dedizione di tanti volontari animati da un profondo senso civico e da un grande amore per questo territorio e in particolare per il complesso monumentale di villa Draghi e di un Sindaco lungimirante animato dallo stesso sentimento e da un forte senso di responsabilità nell’esercitare il suo mandato al fine di realizzare il bene comune.
Una proposta per il futuro
“Primavera a Villa Draghi” è stato un progetto di ampio respiro che ha posto in evidenza la necessità di realizzare una serie di interventi che comprendono opere durature fra le quali la messa in sicurezza della terrazza, la sistemazione del percorso accidentato e la sua illuminazione, i sentieri e la pulizia del bosco e, lasciatemi sognare, la liberazione della luce che dal tiburio entrerebbe nella sala al secondo piano ora preclusa a causa di un incomprensibile controsoffitto.
La cultura si può servire di strumenti effimeri, molto importanti perché costruiscono e consolidano la cultura dei luoghi.
Suggerisco che il nostro prossimo traguardo sia quello di proporre le condizioni che rendano Villa Draghi un laboratorio permanente di elaborazioni culturali, artistiche, musicali, letterarie, con particolare riferimento ai temi ambientali, del territorio e del paesaggio.
La stagione “Primavera a Villa Draghi” si potrà ripetere in modo estemporaneo nel 2018 o nel 2020 oppure mai. Ma così non dovrebbe essere. Per far vivere con sistematicità questi eventi occorre un progetto strutturato che dia a Villa Draghi una funzione permanente di offerta culturale, di svago e di ristoro. Un progetto di ampio respiro che non tradisca mai quell’idea di unitarietà che Parco e Villa hanno avuto, anche per richiesta testamentaria e che vivono in una continua simbiosi che negli anni non è stata valorizzata.
L’esperienza appena conclusa di apertura della Villa nelle domeniche primaverili ha dimostrato che il progetto funziona, la presenza di oltre 10.000 visitatori ha segnalato un bisogno, ha raccolto una domanda latente, che rappresenta futuro e progresso, non solo culturale ma anche economico soprattutto in un territorio termale. La tutela e la cura dell’ambiente, la valorizzazione dei Beni Pubblici, delle emergenze architettoniche e paesaggistiche, sono necessari per consentirne la conservazione al fine della loro fruizione nel tempo presente e futuro.
Il magico paesaggio dei colli Euganei e di Villa Draghi in quanto Bene Pubblico, acquistato con il denaro dei cittadini da un’Amministrazione saggia, rappresenta una straordinaria risorsa da non disperdere e da offrire democraticamente in uso ad una Comunità vasta.
Ma in futuro è auspicabile che questo patrimonio non sia abbandonato all’improvvisazione e alla episodicità, ma venga costruito un processo di stabilizzazione che ne assicuri la regolare continuità della fruizione e degli eventi.
In questo progetto complesso e ambizioso, a cui crediamo Montegrotto e tutta la comunità dei Colli Euganei abbiano la possibilità di aspirare, si inserisce un’idea ancora in fase embrionale, quella di fare di Villa Draghi la sede della “Casa dell’Architettura”. E’ un progetto che sta ancora nel mondo dei sogni, che ho comunicato al sindaco e che ho affrontato con il neo eletto Presidente dell’Ordine degli Architetti che è anche un’aderente all’Associazione Villa Draghi, l’architetto Giovanna Osti.
Si tratterebbe di un uso parziale degli spazi, usufruibile prevalentemente nei mesi invernali quando Villa e Parco sono poco utilizzati, un uso non esclusivo ma gestito dall’Amministrazione Comunale. Darebbe a Villa Draghi e al suo Parco, quella dimensione nazionale a cui possono aspirare.
Nel futuro vorrei che una gestione oculata del complesso Villa Draghi portasse ad un auto-finanziamento tale da non dover gravare sulle casse del Comune, che beneficerebbe di una grande risorsa di sua proprietà senza dover ricorrere, per mantenerla efficiente e fruibile, alle casse comunali che si trovano sempre in condizioni di grave precarietà. Sono progetti che si sviluppano nel tempo ma se ci guida la perseveranza e l’ideale convinzione che si tratta di un obiettivo di altissimo livello, forse tutti insieme ce la possiamo fare.
Con lo Statuto noi ci siamo assunti l’impegno di vigilare sul monumentale complesso e contribuire al buon uso di Villa e Parco, affinché tutti i cittadini ne possano usufruire liberamente e democraticamente, favorendo anche coloro che non hanno la possibilità fisica di accedervi.
E’ un compito che vorremmo continuare a svolgere e il buon esito dell’esperienza della scorsa estate rafforza in noi questa speranza che la straordinaria e suggestiva bellezza di questo luogo ci incoraggia a perseguire.