In una campagna elettorale, in cui la questione della vendita di Villa Draghi e del suo Parco è tema di conversazioni programmatiche, lasciano perplessi affermazioni che sembrano sostenere la privatizzazione, quale soluzione ai problemi di cui la Villa è causa e vittima incolpevole, da parte di chi sostituisce i titolati del Governo della Cosa Pubblica che hanno abdicato perché inquisiti.
Le considerazioni riguardanti i problemi economici sono le stesse che sollevano coloro che le assumono come giustificazione dell’impossibilità di mantenere la villa. Le infiltrazioni d’acqua erano presenti già all’atto del collaudo svolto a restauro appena ultimato. Con il recupero della fideiussione si può provvedere a sistemare questo ed altro.
Inoltre i “suggerimenti” sul futuro della Villa, attengono a una sfera prettamente politica. È questione politica il valore che diamo ai Beni pubblici, ai Beni che appartengono alla collettività che oggi ne può liberamente usufruire. Il loro valore non è misurabile solo in euro, ma nell’estensione dell’uso, nella funzione sociale, ludica, culturale, ambientale.
Un privato ha da fare i conti coni suoi profitti, che per lo più non vengono ricavati da attività sociali e non garantiscono la libera fruizione di un bene che solo l’Ente pubblico può assicurare. Una visione unitaria di villa, parco annessi, difficilmente si concilia con la svendita a pezzettini (più facile e remunerativa) di un complesso di alto valore simbolico. I costi possono essere contenuti anche tenendo conto delle offerte di collaborazione gratuita fatte dalle associazioni, compresa l’Associazione Villa Draghi. Sono state formulate proposte per l’apertura domenicale della Villa, che senza spesa alcuna da parte dei cittadini, ovvero del Comune, potrebbe essere visitata, con l’assistenza di persone esperte della sua storia e del suo valore. Le tante visite che si susseguono soprattutto nella stagione estiva, rendono opportune soluzioni anche parziali, che in tempi rapidi rispondano ai problemi presenti: una villa chiusa,unparco trascurato.
È stata fatta dall’Associazione la richiesta al Commissario di trasmettere al Parco Colli una lettera che affermasse l’interesse del Comune al ripristino del sentiero n° 18 che attraversa il Parco. Uno straordinario percorso che verrebbe ricostruito con opportuna segnaletica dal Cai con la collaborazione degli esperti della Associazione.
Queste ed altre proposte di azioni a titolo gratuito presentate al Comune non hanno avuto finora concreta risposta.
È invece opportuno cogliere ogni occasione per migliorare le condizioni di Villa e Parco senza pesanti impegni economici,
anche in ottemperanza al Verbale di Conciliazione firmato davanti al giudice da Commissario e Presidente dell’Associazione, che esplicita il dovere di collaborazione fra i due soggetti.
Nel frattempo non oso pensare che qualcuno preferisca che il degrado diventi insopportabile per rafforzare l’idea che la Villa Draghi e il suo Parco debbano essere venduti, o che abbia già qualche acquirente nel cassetto o fra le promesse
elettorali.
Luisa De Biasio Calimani – Presidente Associazione Villa Draghi