Dal 9 ottobre e fino al 27 novembre Villa Draghi è stata aperta gratuitamente al pubblico ogni domenica mattina .

Nelle 8 domeniche che è rimasta aperta oltre 1.500 persone hanno visitato gli interni della villa con la giornata straordinaria del 30 ottobre che rimarrà nella memoria collettiva con oltre 400 visitatori.

Hanno visitato la villa col tempo incerto, nelle belle giornate di sole, sotto la pioggia e in mezzo alla nebbia.

Non c’è stata solo la legittima curiosità di vedere gli interni della villa tante volte vista solo dall’esterno.

Il motivo principale è stato l’amore per la storia, l’ambiente, il paesaggio. Lo testimonia la durata della visite mai inferiori alla mezz’ora e molto spesso 1-2 ore per gustarsi la villa, la mosra botanica, per ammirare il paesaggio dall’interno della villa e dalle incantevoli terrazze, all’attenzione  quando i volontari dell’Associazione raccontavano la storia della villa, alle tante domande che le persone hanno fatto.

Domenica 30 ottobre, inoltre, è stata aperta la stupenda mostra delle piante commestibili, medicinali ed aromatiche dei colli euganei. E’ stata una mostra più di carattere culturale che di impatto estetico (stupendo in ogni caso l’allestimento) ma molte persone sono venute apposta per conoscere e capire di più.

E’ stata straordinaria la partecipazione degli ospiti degli alberghi, sampietrini, cittadini del parco colli, cittadini tedeschi, francesi, austriaci, persone di Milano, Trento, Bari, Bressanone, Genova, Firenze e tante altre città d’Italia, il desiderio di parlare e vivere questo luogo incantevole che però hanno visto inspiegabilmente lasciato al degrado (soprattutto il parco). Nessuna mappatura dei sentieri, nessuna segnaletica, nessun centro di informazioni non solo sul patrimonio di Villa Draghi ma sulle ville adiacenti, sull’anello ciclabile, ecc.. Il Rustico della fine del 1400 chiuso.

Matilde ed Elena, una bambina e la sua mamma, hanno scritto nel libro dei visitatori: FANTASTICO.

Da anni come Associazione esprimiamo instancabilmente due profonde convinzioni:

• un patrimonio pubblico è un “bene comune” che appartiene a tutti cittadini e tutti devono goderne. Rappresenta la cultura e l’identità storica dei cittadini. In questo caso non del solo Comune di Montegrotto ma dell’intero bacino termale, del Parco Colli, della provincia di Padova, della Regione Veneto e dei tanti, tantissimi ospiti stranieri. Francesi, austriaci, tedeschi e cittadini che arrivano dal mondo.
• è necessario investire nel territorio per il recupero e poi la valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio consapevoli che gli uomini ne sono parte e non i padroni. Gli investimenti per recuperare il parco, completare il restauro delle infrastrutture e poi nella gestione producono buona occupazione e creano una vera e duratura ricchezza mettendole al riparo, con un controllo e una verifica collettiva, da quanti nel passato l’hanno sporcata con ruberie e corruzione.

La nuova amministrazione di Montegrotto ha detto che Villa Draghi è una sfida per un progetto unitario di tutto il complesso. Condividiamo questa impostazione. Ci auguriamo che presto possa essere condiviso da tutta la classe dirigente del territorio. Adesso è ora che si inizi il percorso indicato, traducendolo in scelte concrete, con coraggio, innovazione, determinazione. L’Associazione ha dimostrato coi fatti che è disponibile a collaborare e i cittadini hanno  dimostrato ogni domenica non la semplice curiosità, comunque legittima per un posto piacevole, ma il loro legame e il loro amore, da qualsiasi parte del mondo provengano, per la storia, la cultura, la bellezza di un patrimonio che socializza in una passeggiata, riconcilia con la memoria, con il territorio e l’ambiente beni preziosi e fragili.

Un GRAZIE grande a Rizzieri Masin per aver accolto la nostra proposta, messo a disposizione le piante ed essersi prodigato nella cura rigorosa e scientifica della preparazione della mostra, a fare da cicerone e a Stefania Violato che ha fatto un lavoro enorme nell’allestimento sobrio ma molto professionale e suggestivo.