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INFORMAZIONI E COMMENTI SU AMBIENTE E TERRITORIO DALL’ITALIA E DAL MONDO
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Luisa De Biasio Calimani
Contro la proposta di legge Berlato della Regione Veneto
Questo è il male del nostro Paese. Avere al Governo della Cosa Pubblica gente inadeguata a capire il valore dei luoghi che abita e che purtroppo amministra.
L’Italia come è noto ha il più grande patrimonio di Beni artistici di ogni altro Paese e una ricchezza ambientale straordinaria. Il Veneto ci avvolge con la propria bellezza, con paesaggi montani, lacustri, spiagge e colline. Disturbano? Bellezze naturali come i Colli Euganei infastidiscono chi vede in essi, non un patrimonio di valori tramandatoci da secoli, anzi millenni di storia, ma un limite al proprio agire personale con cui viene misurato tutto. E’ condivisibile la preoccupazione di chi, dal lavoro della terra trae il suo sostentamento, messo in crisi non dalle scorribande dei cinghiali, ma dall’inerzia colpevole delle istituzioni regionali. Ma anziché fare responsabilmente un mea culpa per non aver saputo o voluto arginare i danni compiuti da questa mitologica fauna selvatica, nonostante i ripetuti richiami di istituzioni come il Parco Colli e i lamenti di cittadini impauriti e agricoltori beffati dal lunghi silenzi istituzionali, qualcuno pensa di dare la colpa al Parco. E la Regione che farà? Approfitterà dell’occasione per fare ciò che da tempo pratica in modo strisciante attraverso la mancata contribuzione di risorse al Parco dei Colli, non vedendo in esso una grande opportunità anche dal punto di vista economico, una risorsa ambientale di eccellenza che dà prestigio al bacino termale euganeo e rafforza i prodotti doc del suo territorio? Una visione miope dal punto di vista culturale, ambientale ed economico. Introdotti nel territorio dei Colli Euganei proprio da qualche cacciatore, sono diventati lo strumento per reclamare la licenza di uccidere, che in un territorio fortemente antropizzato potrebbe provocare tragedie non tanto imprevedibili. Non solo non vi è la capacità di incrementare e valorizzare il patrimonio artistico-paesaggistico di questo splendido territorio, ma manca persino la volontà di tutelarlo, salvaguardandolo con gli strumenti dati dalla Legge e dal Piano Ambientale soggetti ad un palese tentativo di rimozione proprio da parte di coloro cui spetterebbe il compito istituzionale di applicarli. I cinghiali sono solo un pretesto per liberarsi di un’area protetta da 27 anni, troppi secondo qualcuno che dovrebbe con riverenza confrontarli con i tempi geologici che l’hanno prodotta.
Luisa De Biasio Calimani (Presidente Associazione Villa Draghi)